Cos'è
Il 14 maggio 2025, alle ore 10:50, presso l’IIS Galilei-Sani di Latina, il criminologo e scrittore Antonio Diurno incontrerà gli studenti delle classi terze e quarte per ripercorrere la storia di Nadia Roccia, vittima di un efferato omicidio perpetrato dalle sue compagne di scuola nel lontano 1998. Nel suo libro, Fiore di marzo, l’autore ritorna alla tragica vicenda a 27 anni di distanza, cercando di mettere in luce luoghi, indagini, verbali del processo e testimonianze di chi fu coinvolto nella vita quotidiana della giovane ragazza uccisa.
La tranquillità di Castelluccio dei Sauri, piccolo borgo in provincia di Foggia, venne infranta il 14 marzo 1998 scuotendo l’intera nazione. Nadia Roccia, studentessa allora diciottenne dell’Istituto Magistrale “Carolina Poerio” di Foggia, fu brutalmente assassinata dalle sue migliori amiche, Anna Maria Botticelli e Maria Filomena, “Mariena”, Sica.
Secondo gli atti del processo, quel pomeriggio, Nadia fu invitata nel garage della famiglia Botticelli con il pretesto di studiare insieme alle compagne le quali, invece, la aggredirono in maniera violenta: in particolare la Sica, istigata dalla Botticelli le strinse una sciarpa intorno al collo provocandone la morte per asfissia. In seguito, le due ragazze tentarono di simularne il suicidio legandole una corda alla gola e producendo una falsa lettera d’addio in cui Nadia confessava un amore non corrisposto per Anna Maria.
Durante un lungo interrogatorio, le due ragazze finirono per confessare l’omicidio con estrema freddezza evidenziando un futile motivo: pare che la Botticelli avesse sognato il padre defunto della Sica, il quale avrebbe ordinato loro l’uccisione dell’amica affinché potessero essere felici.
Inizialmente condannate all’ergastolo, le pene furono ridotte a 21 anni per infermità mentale e abbreviate anche grazie al patteggiamento.
Dopo 15 anni di detenzione, entrambe furono rilasciate: Mariena per buona condotta e Anna Maria per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute minateda una sclerosi multipla.
A distanza di tanti anni, la comunità di Castelluccio dei Sauri ricorda ancora con dolore la tragica scomparsa di Nadia Roccia e il caso rimane uno dei più sconvolgenti della cronaca nera italiana, non soltanto perché simbolo di un’amicizia tradita, ma anche perché il movente appare ancora fumoso e sfocato.
Il criminologo Antonio Diurno, attraverso la ricostruzione di quel tragico evento, condensato nel volume Fiore di marzo, sensibilizzerà gli studenti dell’Istituto a riflettere su vari aspetti di una psiche malata: la fragilità, la follia, la perdita dell’orientamento e le tenebre della mente che possono condurre a gesti irrimediabili.
La Dirigente scolastica Marina Palumbo introdurrà l’evento che sarà moderato dalla Professoressa del Galilei-Sani, Lia Lepore, in qualità di persona informata sui fatti, in quanto compagna di scuola di Nadia Roccia e di Anna Maria Botticelli.
Antonio Diurno è un criminologo A.I.C.I.S., formatore e scrittore. È autore, altresì, di Cattive divise pubblicato da Augh! Editore e diventato in seguito un monologo crime, scritto da Antonio Monachese e interpretato dallo stesso Diurno.
Luogo
Date e Orari
14
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